LE PROPOSTE PER CONTENERE IL FENOMENO CHE STA SPOPOLANDO IL CENTRO
Mettere un freno allo spopolamento della città, combattere l’abusivismo, contrastare la concorrenza sleale nei confronti di chi opera correttamente nel settore ricettivo e garantire la sicurezza. Sono questi gli obiettivi delle proposte che l’assessore al Commercio e alle Attività produttive Nicolò Zavarise ha presentato, questa mattina a palazzo Barbieri. Al centro dell’iniziativa, infatti, c’è la volontà di precisare alcuni punti della Legge Regionale sul turismo (Legge 11 del 2013), in modo da riuscire a esercitare una gestione più puntuale nei confronti delle locazioni turistiche.
 I numeri indicano un aumento molto significativo delle locazioni turistiche anche a Verona. Complessivamente, infatti, nel territorio comunale sono presenti 2.947 strutture ricettive, di queste ben 2349 sono locazioni turistiche. Gli alberghi sono 65, mentre le altre strutture ricettive complementari (b&b, agriturismi e alloggi turistici) sono 533.
 Per utilizzare una casa o un appartamento come locazione turistica è sufficiente inviare una comunicazione alla Regione. Non è necessario mantenere la residenza nell’immobile, come avviene per i b&b, né essere classificato dalla Regione. D’altro canto, però, una locazione turistica non può offrire alcun tipo di servizio se non l’alloggio: sono esclusi, quindi, dall’offerta di locazione turistica, colazione, pulizie o sistemazione della camera.
 Le proposte avanzate dall’assessore Zavarise prevedono di:
 – rendere obbligatorio il cambio di destinazione d’uso, da abitativo a turistico-ricettivo, nel caso in cui un appartamento non sia più adatto ad ospitare un nucleo famigliare. Sono stati rilevati casi, infatti, in cui tutte le stanze dell’abitazione erano state trasformate in camere. Un simile cambiamento andrebbe comunicato obbligatoriamente all’Amministrazione, ma la trasformazione sarebbe consentita solo nel caso in cui la quota di ricettivo prevista non sia già stata raggiunta;
 – permettere a chi esegue i controlli, l’accesso alla banca dati della Regione in cui sono conservate le comunicazioni di inizio dell’attività di locazione turistica. Questo strumento permetterebbe di individuare immediatamente gli abusivi totali, cioè coloro che non hanno inviato nessuna comunicazione;
 – introdurre una sanzione accessoria specifica per gli abusivi che preveda l’emanazione di un’ordinanza da parte del Settore Commercio per imporre la cessazione immediata dell’attività. Nel caso l’ordinanza non sia rispettata, c’è la possibilità di porre i sigilli alla struttura e di applicare l’articolo 650 del Codice Penale;
 – rendere obbligatoria la comunicazione dei dati catastali dell’immobile al momento di invio della comunicazione di locazione turistica. In questo modo, si conoscerebbe l’identità del proprietario dell’immobile, che talvolta non coincide con i gestori dell’attività, e sarebbe possibile verificare la planimetria dell’abitazione rilevando eventuali modifiche abusive nella struttura;
 – introdurre una sanzione specifica per chi pubblicizza i servizi nelle locazioni turistiche. Questo permetterebbe di multare per pubblicità ingannevole chi promuove i servizi e di esplicitare meglio, a livello legislativo, cosa è da considerare servizio e cosa no.
 Il fenomeno delle locazioni turistiche – ha detto l’assessore Zavarise – è letteralmente esploso a Verona così come nel resto della Regione. I controlli da parte della Polizia locale sono costanti, ma spesso ci rendiamo conto che, a fronte di verifiche rigorose, gli strumenti per contrare gli abusi rilevati andrebbero resi più efficaci. Quindi, partendo dall’esperienza dei nostri controlli, abbiamo avviato un dialogo con la Regione in modo da precisare alcuni punti della legge. Noi proponiamo di introdurre strumenti e sanzioni specifiche in grado di regolare meglio il fenomeno delle locazioni turistiche e di contrastare con più efficacia la concorrenza sleale e lo spopolamento del centro storico. Questi aspetti, assieme alla tutela della sicurezza, ci stanno particolarmente a cuore: chi lavora nel rispetto delle regole va tutelato perché offre un servizio di qualità a chi ospita e garantisce sicurezza all’intera comunità. Spesso, invece, l’identità delle persone presenti nelle locazioni turistiche è sconosciuta e questo potrebbe rappresentare un problema. L’espansione di questo tipo di locazioni, poi, provoca lo spopolamento della città, fenomeno che vogliamo assolutamente contrastare”.