Il 27 gennaio, una mostra sulla necessità della memoria; il 29 gennaio, una conferenza sul tema del sacro: ecco le due iniziative con cui l’Università di Verona vuole ricordare la Shoah

Il 27 gennaio 1945, le truppe sovietiche liberavano il campo di concentramento di Auschwitz. Sono trascorsi 75 anni da allora e l’Università di Verona vuole ricordare la Shoah con due iniziative dedicate all’eredità di Primo Levi. La prima, una mostra sulla necessità della memoria, sarà inaugurata lunedì 27 gennaio alle 17.30 presso la biblioteca Frinzi (via san Francesco, 20); la seconda, una conferenza, si terrà mercoledì 29 gennaio alle 17.30 in aula T.1 del polo Zanotto (viale dell’Università, 4). Evento in collaborazione con il Centro internazionale di studi Primo Levi di Torino e la Comunità ebraica di Verona.

Ad aprire entrambi gli eventi sarà Olivia Guaraldo, delegata del rettore alla Valorizzazione del patrimonio culturale e dei beni culturali, public engagement.

“L’Università di Verona – ha dichiarato Guaraldo -, da sempre impegnata nel valorizzare l’importanza pubblica della memoria della Shoah, con quest’iniziativa vuole ribadire come oggi più che mai sia necessario un richiamo allo spirito democratico e alla convivenza plurale, valori fondanti della nostra Repubblica e di questa istituzione accademica”.

La Giornata della memoria: Se questo è un uomo e l’eredità di Primo Levi

Al centro della mostra, a cura di Daniela Brunelli e Alessia Parolotto, è la poesia d’apertura del libro Se questo è un uomo. Il componimento comprende ad oggi 31 diverse traduzioni, a prova della diffusione internazionale della testimonianza di Levi. La poesia rappresenta una preghiera, un’invettiva e un monito nel quale è condensata l’esperienza di milioni di vite calpestate, umiliate, ferite e private della loro umanità. In mostra, saranno esposti fino al 29 febbraio libri della Frinzi e di altre biblioteche dell’ateneo, volumi personali di docenti dell’Università di Verona che hanno voluto testimoniare il loro debito di riconoscenza a Levi, una raccolta di poesie, Zoo, stampata col torchio a mano dal maestro tipografo Alessandro Zanella nel 2008, e un film-documentario, La strada di Levi, della videoteca Alberto Roveda del dipartimento di Scienze della formazione.

Interverranno nella conferenza in programma mercoledì 29 gennaio Alberto Cavaglion e Paola Valabrega, studiosi del Centro internazionale di studi Primo Levi di Torino. L’introduzione sarà affidata a Renato Camurri, docente di Storia contemporanea al dipartimento di Culture e civiltà dell’ateneo scaligero. La conferenza utilizzerà i materiali audiovisivi della Nona Lezione Primo Levi tenuta da Cavaglion e Valabrega sul tema del sacro, riscontrabile in diverse opere dello scrittore italiano, tra le quali Se questo è un uomo.