L’azienda veronese Fomet investe quasi un milione di euro nel nuovo Centro Ricerche. Innovazione e sostenibilità le parole chiave

Di: Simone Massenz

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Tra interventi di ristrutturazione, acquisto di nuova strumentazione e personale, l’azienda veronese Fomet investe quasi un milione di euro nel nuovo Centro Ricerche. Le parole d’ordine sono innovazione e sostenibilità, nella cerchia della consueta produzione e commercializzazione di fertilizzanti organici e speciali.

Sono quasi 200mila gli euro investiti per gli strumenti di ultima generazione che avranno sede nella nuova struttura. Ivi lavoreranno ben 5 specialisti: un chimico, un ingegnere industriale, uno di prodotto e due biotecnologi. Previsti inoltre due nuovi ingressi entro fine 2021.

Il percorso dell’azienda veronese ha avuto inizio 5 anni fa con la realizzazione dell’area CFPN – Center for Plant Nutrition. Oggi, il Fometl@b lo completa definitivamente. La chiave nel lavoro di Fomet consiste nell’inserimento di nuovi strumenti scientifici all’interno della struttura. Tra questi spiccano uno spettrofotometro UV-visibile, un assorbimento atomico e un distillatore Kjeldahl, con cui sarà possibile ampliare il numero e le tipologie di analisi condotte in laboratorio. Non mancano in aggiunta reattori pilota, un’autoclave e un incubatore nella sezione microbiologica, atti a condurre studi sui processi fermentativi e idrolitici volti allo sviluppo di nuovi prodotti.

Innovazione e sostenibilità: un punto di riferimento

Chiaro lo scopo del nuovo Centro Ricerche, che coincide con la mission di Fomet: applicare su scala industriale un sistema di lavoro naturale e sostenibile. Ne risulta e ne risulterà una ricca gamma di prodotti in grado di contrastare il declino e la progressiva destrutturazione dei terreni mediante l’apporto di attività biologica e componenti uniche.

Nondimeno, il Centro Ricerche non si limiterà semplicemente ad avvalorare l’interno dell’azienda: grazie alla sua istituzione, Fomet diverrà un punto di riferimento per l’intero settore di produzione di mezzi tecnici per l’agricoltura. L’azienda potrà così rispondere sia alle future richieste di mercato sia a una normativa in mutamento sempre più esigente verso i produttori di fertilizzanti. Ormai è chiaro che, nella cornice di un settore in forte evoluzione, Fomet giocherà ben presto un ruolo strategico a livello globale. E non mancherà di certo la sinergia tra i reparti: il nuovo Centro Ricerche lavorerà appunto in stretta collaborazione con le strutture già esistenti. In breve, l’azienda farà tesoro dei quasi cinquant’anni di esperienza che vanta nel settore.

Le dichiarazioni

“Con l’attivazione del nuovo Centro Ricerche – spiega l’amministratore delegato Giorgio Cappellari – andremo ad aumentare e approfondire il controllo della qualità dei nostri prodotti. Inoltre, andremo a implementare gli sforzi legati a Ricerca & Sviluppo. Il polo dedicato solo a questo settore ci consentirà di aumentare il lavoro di ricerca di materie prime e di processi e, di conseguenza, favorirà la creazione di nuovi prodotti, efficienti, efficaci e sostenibili”.

“Tutto quello che verrà studiato e realizzato all’interno del Centro ricerche – prosegue – sarà il risultato di un lavoro armonizzato svolto nel nuovo FometL@b e nel Center For Plant Nutrition (CFPN) […]. Si tratta di un’area esterna allo stabilimento di Fomet, che consente di realizzare […] le necessarie prove su campo. In questo modo potremo controllare direttamente ogni fase del processo di progettazione, dall’idea al campo”.

Soddisfatto anche Alberto Modena, responsabile del Centro Ricerche. La struttura, a sua detta, soddisferà esigenze sia normative che di mercato, ottimizzando le prestazioni e proponendo prodotti in linea con le richieste del cliente. A tal seguito, Fomet riuscirà a innalzare gli standard relativi alla tutela dell’ambiente, alla riduzione degli sprechi e alla sicurezza.