Cinquant’anni orsono, l’ex Cancelliere tedesco Willy Brandt s’inginocchiò davanti al “Monumento agli Eroi del ghetto” di Varsavia. Una moneta tedesca da 2€ ricorda il grande gesto

Di: Pierantonio Braggio

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Nel 1939, le truppe hitleriane attaccarono la Polonia, la occuparono e, fra le altre crudeltà, nel 1940 crearono il ghetto di Varsavia. Da qui, ogni giorno migliaia di Ebrei venivano avviati ai campi di concentramento di Bełżec, Sobibór e Treblinka.

Nell’aprile 1943, oltre 700 Ebrei del ghetto attaccarono le truppe naziste, che risposero con una strage. Perirono 13000 israeliti. Il “Monumento degli Eroi del Ghetto” ricorda a Varsavia proprio tale evento.

Willy Brandt

Nel secondo dopoguerra, le relazioni fra l’allora Germania occidentale e la Polonia erano difficilissime. Varsavia, che non intendeva dimenticare quanto inflittole dalla brutalità nazista, entrò a far parte del comunista e antioccidentale Patto di Varsavia. Almeno fino a quando l’allora cancelliere tedesco Willy Brandt, il 7 dicembre 1970, si recò nella Capitale polacca e firmò un Trattato di avvicinamento fra Polonia e Germania occidentale. L’occasione era la celebrazione a ricordo della rivolta ebraica del ’43.

Recatosi a rendere omaggio ai caduti della rivolta, quindi al “Monumento degli Eroi del Ghetto”, il cancelliere Brandt, non trovando sufficienti le semplici parole, s’inginocchiò. Un gesto che ad ora ricordiamo con ammirazione e che è stato impresso su una moneta, quella da 2€. Su di essa, il cancelliere Willy Brandt appare inginocchiato dinanzi al monumento e affiancato dalla Menorah.

Bodo Broschat, autore della vignetta, afferma d’essere stato ispirato da un articolo steso da un testimone presente alla cerimonia, il quale scrisse:

“Brandt si è assunto il compito d’inginocchiarsi per la Germania e per tutti coloro che avrebbero dovuto inginocchiarsi, ma che non lo hanno fatto”.

Da parte sua, nei propri Ricordi il sensibilissimo Cancelliere – riferisce la Rivista “Praegefrisch” 3/2020, Colonia, Germania – scrive:

“Sull’abisso della storia tedesca e sotto il peso dei milioni di assassinati, ho fatto come fa la gente quando la parola viene a mancare”.