GIORNALmente, la pillola giornaliera che nutre la mente: l’11 novembre

Di: Annalaura Casciano

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L’11 novembre 1821 nasce a Mosca Fëdor Michajlovič Dostoevskij, famosissimo scrittore che ha dato un forte contributo alla letteratura russa.

Frequenta la scuola militare di ingegneria a San Pietroburgo e diventa ufficiale, ma la letteratura è il suo grande amore e perciò decide di dedicarsi ad essa. Il suo primo grande successo è Povera Gente.

La sua vita è scandita da crisi epilettiche e momenti segnanti. Viene arrestato e condannato a morte, ma, proprio nel momento in cui sta per avvicinarsi al patibolo, l’esecuzione viene sospesa. Così, è costretto a scontare la pena in Siberia, svolgendo i lavori forzati.

Torna a San Pietroburgo e continua la sua attività di scrittore, sebbene le sue condizioni economiche non gli diano molta sicurezza. Anche la salute peggiora.

Nel 1866 pubblica Delitto e Castigo e Il Giocatore, scritto con l’aiuto di Anna Grigor’evna Snitkina, stenografa e in seguito moglie. Dal 1867 al 1871 lascia la Russia con Anna e prosegue nella scrittura. Pubblica quindi L’Idiota e I Demoni, per poi tornare a San Pietroburgo.

In questi anni nascono i suoi tre figli (la primogenita muore dopo soli tre mesi di vita) e rinuncia al vizio del gioco. Continua a scrivere e pubblica L’Adolescente. Nasce poi il quarto figlio, che tuttavia muore precocemente in seguito ad un attacco di epilessia.

Nel 1879 inizia la pubblicazione de I Fratelli Karamazov. Nel 1880 a Mosca legge un discorso in onore di Puškin, inserito poi in Diario di uno scrittore, in un numero speciale che arriva a vendere quindicimila copie. Nello stesso anno conclude i I Fratelli Karamazov.

Dostoevskij muore all’improvviso, a San Pietroburgo, nel 1881.

Alla vigilia del compleanno dello scrittore russo, la giornalista (di quartiere) Marta Perego intervista Paolo Nori, esperto di Dostoevskij – così presentato da lei nel suo format In diretta con lo scrittore, edizione #fedorchallenge – il quale sostiene che l’ultima parte della vita di Dostoevskij è stata felice, segnata dall’amore di e per Anna. Nori racconta che, dopo aver concluso la scrittura de Il Giocatore, Dostoevskij richiama Anna con la scusa di scrivere un nuovo romanzo, le propina una finta trama e alla fine del racconto le chiede di sposarlo.

Nori lega un altro aneddoto romantico all’opera basata su Il Giocatore di Sergej Sergeevič Prokof’ev, compositore russo, a dimostrazione dell’amore che i due coniugi provavano. Dice:

“All’epoca andavano di moda gli album e Prokof’ev chiede ai conoscenti di lasciare un ricordo. Lo chiede anche ad Anna, dicendole però che si trattava di un anno particolare e che ogni ricordo doveva avere a che fare con il sole. Le chiede, quindi, di scrivere qualcosa con la parola sole e Anna a quel punto scrive: Fëdor Dostoevskij, il sole della mia vita”.

In questi giorni sono stati molti i tributi allo scrittore russo. Robinson, inserto letterario de La Repubblica, ha dedicato a Dostoevskij tante bellissime parole; e sul proprio profilo Instagram Marta Perego ha dedicato alla lettura di Delitto e Castigo la #fedorchallenge, che continuerà fino a dicembre.