Nell’angolo di Eupalla, al solito, regna l’incertezza. Si preannunciano assembramenti in testa alla classifica e un campionato per tifosi dai cuori forti

Di: Andrea Panziera

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Scrivevo una settimana fa che nel calcio, così come nella vita, le certezze sono davvero poche. Puntuale è arrivata la conferma, prima dal turno infrasettimanale di mercoledì 6, poi da quello di ieri.

Le posizioni di vertice si ricompattano in attesa del recupero fra Juve e Napoli, in seguito al quale si potrebbe formare un ulteriore affollamento a ridosso del Milan capolista. I rossoneri hanno sì perso 3 a 1 a San Siro contro i campioni d’Italia in carica, ma, nonostante le numerose assenze, hanno disputato una partita più che dignitosa. Si può dire che siano stati sconfitti, più che dal gioco avversario, da alcune prodezze individuali soprattutto di Federico Chiesa, di gran lunga il migliore in campo.

Peraltro, si sono prontamente ripresi sabato sera contro il Toro, che da parte sua ha confermato di attraversare un periodo costellato da molti passaggi a vuoto e pochi acuti. E questo nonostante un organico di tutto rispetto, che sulla carta avrebbe dovuto consentirgli una comoda navigazione a metà classifica.

L’Inter di Eupalla, tra dolori e (quasi) piaceri

L’Inter ha prima subìto una sconfitta inopinata in quel di Marassi contro la Samp, sbagliando tutto ciò che in un incontro è possibile sbagliare: dal rigore sullo 0-0 (perché farlo tirare a Sanchez, che in carriera ne ha realizzati 1/3?), con successiva ribattuta sul palo, fino a una sequela incredibile di occasioni clamorose sotto porta, esaltando in qualche caso le qualità del portiere avversario, sicuramente il man of the match.

Ieri, poi, è andata a pareggiare 2-2 sul campo della Roma, in una partita invero assai spettacolare, giocata bene da entrambe le squadre. I tifosi della Beneamata, nonostante il secondo posto, in alcuni sfoghi sui social hanno messo pesantemente sotto accusa Antonio Conte, reo di aver effettuato alcuni cambi sul vantaggio interista a loro dire sbagliati e decisivi in senso negativo per il riaggancio giallorosso.

L’intento dell’allenatore salentino era in realtà chiaro: rafforzare fisicamente la squadra inserendo giocatori più prestanti, soprattutto nel gioco aereo. Per colmo di paradosso, il gol del pareggio è arrivato proprio da un colpo di testa su un cross tutto sommato abbastanza prevedibile. L’esito negativo non è a mio avviso da imputarsi all’errata scelta del “mister”, bensì alla scarsa vis pugnandi dei subentrati. Avrebbero dovuto togliere letteralmente il respiro ai loro dirimpettai, non marcarli a cinque metri di distanza.

“Un campionato per tifosi dai cuori forti”

Per il resto, le performance dell’Atalanta a suon di gol non fanno più notizia. Se non avesse smarrito per strada punti importanti contro avversarie molto più modeste, occuperebbe probabilmente uno dei primi tre posti. In conclusione, non mi stupirei se, in cima alla classifica, nell’arco di poche settimane si formasse un gruppone di 5-6 squadre distanziate di pochissimi punti fra loro. Verosimilmente, queste daranno vita a un girone di ritorno quanto mai incerto, combattuto, dall’esito tutt’altro che scontato. Insomma, si preannuncia un campionato per tifosi dai cuori forti.