Il passaggio dall’uso delle lettere agli sms ha comportato dei cambiamenti nella comunicazione, alterando la realtà e generando emozioni virtuali

Di: Marina Storti

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L’uomo ha sempre ricercato quella comodità che l’evoluzione tecnologica ha comportato. Basti pensare al mondo del lavoro, dove si è verificata una velocizzazione della trasmissione dei dati e un miglioramento della qualità dei prodotti e servizi.

Tuttavia, è necessario soffermarsi su questa evoluzione, in quanto ha decretato un cambiamento nella comunicazione, soprattutto in riferimento alle emozioni.

Una comunicazione differente

Nell’antichità, si intingeva la penna d’oca nel calamaio per comunicare con qualcuno; diversamente, con l’avvento della tecnologia, scrivere lettere a mano è divenuto obsoleto. Si rimuove, dunque, qualsiasi traccia personale che i fogli di carta portavano con sé. Oggi siamo invasi da sms ed e-mail che comunicano a una velocità disarmante, in contrasto con la vecchia lettera, a cui occorreva tempo per arrivare a destinazione.

Lettere
Cr. ph. Lo scrivo da me

Sebbene la comunicazione attuale sia semplice e immediata, essa ha modificato l’interazione tra gli interlocutori, causando spesso situazioni di fraintendimento, confusione, e rendendo i soggetti freddi e distaccati.

Inoltre, gli sms sono veloci, essenziali, volti a ottenere informazioni, nonché brevi e portavoci di una scrittura abbreviata o che mima il parlato, per risparmiare spazio e tempo. Però, a differenza della lettera, possono facilmente cancellarsi nel tempo, quindi sono privi della caratteristica di conservazione che rievoca l’idea di ricordo.

In aggiunta, la lettera è percepita come un qualcosa che crea un legame intimo, dissimile dalla semplice emoticon di cui gli sms e le e-mail sono costituiti. E negli sms, presente la correzione automatica, manca quell’aspetto di autenticità e immediatezza che caratterizza invece la lettera.

Un ritorno alle emozioni vissute 

Non si ritiene che la tecnologia abbia rovinato – o, meglio, distrutto – i rapporti umani, ma sicuramente li ha alterati: tramite i social network, gli sms o le e-mail, l’uomo ha sviluppato una comunicazione improntata sulle emozioni fittizie, ovverosia emozioni non vissute, ma semplicemente scritte.

Lettere
Cr. ph. Depositphotos

Le persone, soprattutto i più giovani, creano legami virtuali, inviando una grande quantità di messaggi giornalieri. Nulla equivale all’attesa di una lettera, che in passato poteva arrivare anche dopo mesi. Mesi in cui il destinatario non aveva neppure la certezza che, a sua volta, l’avrebbe effettivamente ricevuta. E una tale attesa provocava – e provoca tutt’ora, per chi ancora ne fa uso – un’emozione molto forte.

L’idea sarebbe quella di prendere del tempo per se stessi, un foglio bianco e una penna del colore che più si preferisce, scegliere a chi rivolgere le proprie parole e iniziare a scrivere. Risulterà strano anche solo immetterla nella buca delle lettere, ma sarà un ritorno alla vita, alle emozioni perse e a quella realtà un po’ abbandonata.