Il Presidente turco Erdogan ha firmato in data odierna l’uscita dalla Convenzione di Istanbul, che tutela la violenza contro le donne e gli abusi domestici

Di: Annalaura Casciano

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Oggi, 20 marzo 2021, la Turchia ha revocato la propria firma alla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, meglio nota come Convenzione di Istanbul. Nel 2012, era stata la prima Nazione a ratificarla. Il presidente turco Erdogan, che oggi accompagna lo stato fuori dalla Convenzione, dieci anni fa firmò a favore.

La Convenzione di Istanbul tutela la violenza contro le donne e gli abusi domestici. Prevede l’adozione, in tutti i Paesi firmatari, di una legislazione atta a contrastare questi fenomeni, oggi in rapida e pericolosa diffusione in tutto il Mondo. Nella stessa Turchia, infatti, la violenza di genere è in continua crescita.

La tutela delle donne: un contrasto culturale e religioso

Così come la Polonia, uscita dalla Convenzione nel luglio 2020 a causa di alcuni punti in contrasto con i principi dello Stato polacco, oggi anche la Turchia si oppone a questo accordo. La ragione risiederebbe in alcuni nodi apparentemente incoerenti con la cultura e la religione islamica. Per l’appunto, si ritiene che tale accordo incoraggi i divorzi, minacci l’unità famigliare e, soprattutto, conceda troppa visibilità alle comunità LGBTQ+.

Secondo il Vicepresidente Fuat Oktay, espressosi attraverso un tweet, imitare gli altri Paesi non è il comportamento adeguato per tutelare le donne e contrastare la violenza; al contrario, sarebbe più giusto ricercare nella tradizione e nella cultura del posto gli strumenti necessari all’abolizione di tale fenomeno.

Numerose le proteste delle femministe e degli altri gruppi di oppositori negli scorsi in mesi in Turchia. E benché siano sempre state represse dalla polizia, nuove manifestazioni e nuovi incontri di protesta stanno già spuntando all’orizzonte.