La popolazione della Cina è aumentata nell’ultimo decennio: ecco i dati principali dell’ultimo censimento nazionale cinese

Di: Lorenzo Bossola

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L’11 maggio 2021, l’ufficio nazionale di statistica cinese ha pubblicato i dati relativi al settimo censimento decennale, condotto tra novembre e dicembre del 2020. Sono stati impiegati 7 milioni di funzionari, che, porta per porta e con il supporto di un’app fornita dalla compagnia Tencent, hanno effettuato la rilevazione statistica. Nelle aree più colpite dall’emergenza sanitaria, la raccolta dei dati è avvenuta tramite telefono o Internet.

I dati del censimento

Popolazione Totale

La popolazione totale si attesta a 1 miliardo e 411,78 milioni di persone, con un aumento di 72,06 milioni, equivalente al 5,38%, in più rispetto al 2010. Per fare un paragone, la popolazione dell’Unione Europea ammonta a 446 milioni di persone e quella degli Stati Uniti a 328 milioni. L’aumento medio annuo, dunque, risulta essere dello 0,53%, in contrazione dello 0,04% rispetto al periodo 2000-2010.

Il mese scorso, il “Financial Times” aveva previsto che la popolazione cinese sarebbe diminuita per la prima volta dal periodo della “grande carestia”, avvenuta a cavallo tra gli anni ’50 e ’60. Ciò avrebbe comportato un ripensamento totale delle politiche per il futuro sotto ogni aspetto, rallentando notevolmente la crescita della seconda potenza mondiale.

Nuove nascite

Nel 2020, sono nati solo 12 milioni di bambini, con una contrazione del 18% rispetto al 2019. Il tasso di fecondità totale si ferma a 1,3 figli per donna, ben al di sotto del tasso di 2,1 che garantisce una popolazione stabile nel tempo. La politica del figlio unico e la politica dei due figli, implementata nel 2016, hanno ridotto notevolmente il tasso di fertilità, fino ai livelli di Paesi avanzati come il Giappone. Il rischio che la Cina diventi uno stato vecchio prima che ricco è pertanto concreto.

Fasce d’età

La percentuale della fascia d’età 0-14, rispetto al 2010, è aumentata del 1,35%, costituendo il 17,95% della popolazione (per un totale 253,38 milioni di persone). La fascia 15-59 anni è diminuita del 6,79%, fermandosi al 63,35% (894,38 milioni di persone). Contemporaneamente, la fascia d’età over 60 è aumentata del 5,44%, arrivando al 18,70% (264,02 milioni di persone).

È interessante notare come il numero assoluto di giovani 0-15, tra il 2010 e il 2020, sia cresciuto meno della metà rispetto al numero assoluto di anziani over 60. In 10 anni, ci sono circa 35 milioni di giovani in più, ma, allo stesso tempo, ci sono circa 87 milioni di anziani in più. Ciò significa che la popolazione sta invecchiando a ritmi da non sottovalutare.

“I dati del censimento mostrano alcune contraddizioni strutturali che contrastano con lo sviluppo della popolazione del Paese, come la riduzione della popolazione in età lavorativa e del numero di donne in età fertile”.

– Ning Jizhe, direttore del centro nazionale di statistica cinese

Proporzione dei sessi

La disproporzione tra maschi e femmine si è leggermente ridotta, raggiungendo i 105.07 maschi per 100 femmine. Di conseguenza, la popolazione è suddivisa tra 723,34 milioni di maschi, pari al 51,24%, e 688,44 milioni di femmine, pari al 48,76%.  Al contempo, la proporzione dei sessi alla nascita ha avuto un calo del 6,8%, raggiungendo 111,3 maschi per 100 femmine. Questa disparità, tra le altre, è causata da motivi biologici e dalla storica preferenza delle famiglie ad avere un figlio maschio.

Popolazione Urbana e Rurale

Nelle aree urbane vivono 901,99 milioni di persone, costituendo il 63,89% della popolazione, con un aumento del 14,21% sempre rispetto al 2010. In contemporanea, nelle aree rurali vivono 509,79 milioni di persone, contando per il restante 36,11%. Questo aumento delle zone urbane conferma che gli sforzi di ammodernamento, di industrializzazione e di sviluppo hanno avuto risultati positivi, come dimostrato dal costante aumento del PIL.

La questione della popolazione è stata ed è un motivo di grande riflessione e preoccupazione per il partito comunista cinese. Negli ultimi 40 anni, il grande numero di persone è stato tenuto sotto controllo con politiche molto intrusive. Se non ancora oggi, ma probabilmente nel prossimo futuro, queste politiche potrebbero ritorcersi contro, con la riduzione prematura della popolazione. Il rischio è che si venga a creare una situazione sbilanciata in cui pochi giovani debbano occuparsi di tanti vecchi.