A pochi giorni dall’avvio delle lezioni nella maggior parte delle scuole italiane, gli studenti vogliono che il rientro nelle aule sia sicuro

Di: Giovani Pasquali

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Il rapporto tra studenti e scuola

Ormai si sa, gli studenti provano un senso di contrarietà verso l’istituzione. Ancora prima del rientro a scuola, pare sappiano cosa attenderà loro, quasi tutte le mattine, per circa nove mesi all’anno. Sono ben accetti toni più moderati, senza parlare arbitrariamente di odio. Sono pochi i giovani che sostengono ancora che la scuola è inutile. Sempre più studenti, invece, la ritengono necessaria per il futuro. Si presenta come un ambiente dove si acquisiscono autonomia e nozioni da applicare poi in un mondo lontano dai banchi.

Dover ascoltare per ore e ore le lezioni, affrontare verifiche e interrogazioni, e svolgere i compiti, una volta tornati a casa, non è semplice. Inoltre, i momenti in cui la voglia viene meno rimangono, e spesso sono molto frequenti. Tuttavia, si crea col tempo una routine che i ragazzi seguono con rigore.

L’inizio dell’anno scolastico 2021/22

Da qualche giorno, in Alto Adige, si possono vedere i primi segni di ritorno alla normalità. Gli studenti altoatesini sono stati i primi a tornare a scuola. Il 6 settembre sono rientrati in aula oltre 90mila studenti, dalle materne alle superiori, iscritti in istituti di lingua italiana, tedesca e ladina. Il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha augurato loro un buon inizio, aggiungendo:

“Abbiamo lavorato per garantire un avvio tranquillo, con misure di sicurezza e il personale in ordine”

Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione, Twitter

L’inizio dell’anno scolastico 2021/22 ha fatto attendere, sia per il contenimento del numero dei contagi, sia per la valutazione delle misure adottate. Si tratta di questioni per le quali bisogna attendere un esito convincente. Non è fattibile valutarne l’efficacia dopo nemmeno una settimana di scuola.

L’intervento degli studenti

Il portale Skuola.net ha intervistato 1.500 studenti delle scuole superiori, i più colpiti dalla chiusure degli ultimi due anni. Dai risultati si evince che la maggior parte vuole l’obbligo del Green Pass per la componente docenti e il personale scolastico, l’utilizzo imprescindibile delle mascherine, ma soprattutto prudenza.

Il 13 settembre è la data di avvio delle lezioni nella maggior parte delle scuole italiane. Sulla carta, pare che la scuola sarà molto simile a quella del 2020/21, per quanto concerne l’organizzazione e le regole. Nella maggior parte delle regioni si procederà con le mascherine, i distanziamenti e, alle scuole superiori, se servirà, con la didattica a distanza.

Le mascherine anche quest’anno – sopra i 6 anni – si dovranno indossare sempre durante la giornata scolastica.
A proposito del distanziamento, per ovviare al problema del sovraffollamento delle classi, qualora non ci sia sufficiente spazio, la didattica in presenza proseguirà con l’obbligo di tenere la mascherina ben salda sul volto.
La Dad non viene eliminata, quindi incute ancora preoccupazione. La faticosa e precaria interazione tra studenti e professori, instauratasi in precedenza, è indelebile. Come se non bastasse, non è da escludere che problemi analoghi potrebbero ripresentarsi. Ciononostante, il 17% degli studenti intervistati, di fronte all’impossibilità di garantire il distanziamento, preferirebbe la modalità telematica.