L’emergenza Coronavirus colpisce anche il Palio del Reciòto, ma il Reciòto ad hoc c’è e testimonia l’attaccamento alla più profonda tradizione della Valpolicella

Di: Pierantonio Braggio

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L’emergenza Coronavirus colpisce anche l’antico, profumato e gradevole “Recioto da Palio”. Lo squisito vino d’annata, prodotto ogni anno nel numero di settecento bottiglie dalle Cantine Valpolicella Negrar, viene presentato all’annuale “Palio del Reciòto”.

Quest’anno, come accennato, il tradizionale Palio non avrà luogo. Tuttavia – fortuna per gli appassionati – il Reciòto ad hoc c’è, benché limitato nella produzione e ottenuto con le uve dell’ultima vendemmia. La sua fermentazione, ancora incompleta, regala un contenuto zuccherino molto alto (150 g/L) e aromi di frutti rossi e fiori. Una gioia per il palato che, nel periodo pasquale, s’accompagna ottimamente alle brassadèle bróè.

Il Reciòto da Palio si presenta con una speciale etichetta raffigurante “mani, che si stringono, ad indicare l’unione e la volontà di realizzazione della molteplicità di scopi della cooperazione”. Esso porta dunque il motto – oggi particolarmente adatto – “Insieme, più forti”.

“Insieme più forti”

“Abbiamo voluto produrre comunque il nostro Reciòto da Palio per testimoniare il nostro attaccamento alla tradizione più profonda della Valpolicella verso un vino simbolo dell’ospitalità e della voglia di stare insieme. Un vino che ha assunto nel tempo un valore più affettivo che commerciale, ma che rimarrà per sempre il nostro vino del cuore” afferma Daniele Accordini, direttore generale ed enologo della Cantina.

“Insieme più forti è il messaggio di incoraggiamento che ci ispira e ci guida in questo momento storico” aggiunge Renzo Bighignoli, presidente della Cantina Valpolicella Negrar. “È la visione che sta alla base della nostra azienda. Solidarietà e speranza, impegno e tenacia; un modo per superare le difficoltà, per tornare a vivere, un giorno, la straordinaria normalità di bere insieme un sorso di Reciòto”.

Una grande iniziativa, dunque, per degustare il prezioso succo offertoci dalle uve della Valpolicella. Una valorizzazione della sempre valida cooperazione, di una stretta unione, dell’avere fiducia in un positivo dopo-virus in cui il vino continui ad essere motore dell’economia della Valpolicella.