Oggi L’angolo di Eupalla si sofferma sulle nostre presunte “big”, che distano ancora qualche lunghezza dalle migliori formazioni europee

Di: Andrea Panziera

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Mi scuso per il ritardo, ma è puramente voluto. Prima di commentare l’ultima di Campionato, mi pareva opportuno vedere le partite di Champions del martedì. Questo per avere conferme o, più semplicemente, trarre elementi per rivedere i miei giudizi.

Ebbene, alla luce dei risultati, prevale di gran lunga la prima ipotesi. Il calcio tricolore a livello continentale dista ancora qualche lunghezza dalle migliori formazioni. Ritengo infatti che la strada per superare i gironi ci presenti già una salita assai ardua da scalare.

Il successo quasi tennistico del Liverpool a Bergamo evidenzia in modo plastico questo divario. E anche la sconfitta dell’Inter a Madrid, in un match che la Beneamata poteva addirittura vincere e che paradossalmente è riuscita a perdere nel suo momento migliore, addirittura subendo la rete decisiva in contropiede, palesa lacune che in campo internazionale si pagano molto care. Vedremo cosa faranno le altre squadre, ma, se devo basarmi su quanto visto sabato e domenica, c’è poco da essere ottimisti.

D’altronde, non è sicuramente un caso che le presunte nostre big stentino con le provinciali; né è un caso che, Milan a parte, non occupino le prime posizioni in classifica. Una circostanza destinata a rientrare con il prosieguo degli incontri? Mah, non ne sarei così sicuro. Se dovessi scommettere, propenderei per una situazione di equilibrio, quindi una classifica corta, con alcune sorprese nelle posizioni di testa, che durerà ancora a lungo.

Quello che è sotto gli occhi di tutti , mai così evidente come quest’anno, è la dipendenza di molti team dal loro top player, in assenza del quale perdono buona parte delle loro potenzialità. La Juve senza Ronaldo che entra e risolve ha grosse difficoltà a prevalere anche contro avversari modesti. Lo stesso dicasi per l’Inter senza Lukaku. E Ibrahimovic? Nonostante i suoi quasi 40 anni, fa ancora la differenza: la fortuna e l’abilità del Milan è di averlo recuperato per tempo, scegliendo di far ruotare la squadra attorno a lui, adattandola sulle sue caratteristiche.

Gli altri, tutti gli altri, dalla Roma, al Napoli, alla Lazio, brillano a intermittenza, ma al momento non danno la sensazione di aver imboccato un percorso virtuoso costante; quindi, il rischio dello scivolone inaspettato è sempre da mettere in preventivo. Grossa incertezza dunque e il doppio impegno Campionato-Coppe avranno nel futuro un peso sempre più decisivo sulla classifica.

Un ultimo appunto sugli arbitri. L’introduzione del (della) VAR, in teoria, avrebbe dovuto ridurre gli errori dei direttori di gara; nondimeno, ho come la sensazione che ne venga fatto un uso ad personam, alla luce di alcune sviste clamorose avvenute in più di un incontro. Forse sarebbe il caso che ogni squadra potesse richiederne l’utilizzo per un massimo di due-tre volte a partita: così facendo, si eviterebbero polemiche, recriminazioni e sospetti, siano essi fondati o meno.