Un off topic per la rubrica, una necessità per la salvaguardia della nostra lingua: Sgrammaticando, il canale YouTube di Fiorella Atzori

Di: Chiara Tomasella

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Mettere l’H al posto giusto, non usare apostrofi a sproposito, accentare le vocali toniche quando serve: quante volte gli utenti del web (e non solo) dimenticano queste semplici regole?

Riceviamo un commento su un social network, sfogliamo gli articoli di una testata online ed eccoli lì, gli imperdonabili errori, in agguato dietro a una notifica o in chiusura di paragrafo, ad aspettare la nostra reazione. L’indignazione non fa in tempo ad andarsene che compare un nuovo “qual’è”.

Quant’è importante preoccuparsi di digitare correttamente un po’, purtroppo, proprio? Quant’è imperdonabile non utilizzare il congiuntivo quando serve?

Protasi e apodosi: ricordate che cosa significano questi due termini?
GRAMMAR NAZI!

Se si sottolinea timidamente un errore, il rischio è quello di essere definiti “nazisti della grammatica”, intolleranti e pedanti professori di ortografia che non si curano del contenuto e puntano la bacchetta contro la forma.

È vero: i contenuti sono importanti, molto più delle sviste nel cliccare una consonante di troppo o nel digitare un nome proprio con l’iniziale minuscola, ma prendersene cura non vuol forse dire preoccuparsi di rileggere il pensiero appena scritto? Non vuol forse dire investire un minuto in più del proprio tempo per accertarsi che un verbo abbia l’ausiliare corretto, che un lungo discorso non sia inutilmente farcito di intercalari, ripetizioni e ridondanze?

Terminata la lettura di un bel libro, non ricordiamo o non vediamo neppure la singola svista in una divisione in sillabe; ma se all’interno di un capitolo l’autore non distinguesse C e Q, non ci asterremmo dal contattare irritati l’editore perché provveda a far rimuovere lo scempio dalle ristampe. La gravità o la frequenza degli errori incontra a fatica la tolleranza del lettore, anche a fronte di un contenuto eccellente.

FIORELLA ATZORI

Di origini sarde, Fiorella è laureata in Scienze della Comunicazione con una tesi sulla natura innata del linguaggio; il suo canale, Sgrammaticando, si propone come obiettivo quello di aiutare a ripassare quanto appreso nei lontani anni di istruzione primaria, con rigore e metodo, ma anche con simpatia.

Si parte dalle basi, gettate nel 2012 descrivendo le parti del discorso, per poi approfondire man mano la struttura della lingua italiana, il suo sistema verbale, l’analisi logica e del periodo. Più di recente, invece, Fiorella spiega il significato di parole e frasi idiomatiche, offrendo anche ai madrelingua qualche spunto di riflessione in più.

Il suo pubblico, che conta ben 72.000 iscritti, comprende anche studenti stranieri che cercano di acquisire dimestichezza con il nostro idioma: i 478 video caricati forniscono moltissimo materiale con cui cimentarsi.

UN INDICE DEL GRADO DI ISTRUZIONE

Una scrittura priva di errori ci induce a ipotizzare una salda istruzione di base, insieme a un corollario di altri assunti sulla credibilità dello scrivente. Un’opinione espressa in modo pulito, posato e forbito, infatti, si farà ascoltare con più favore di una presa di posizione sgrammaticata e poco coerente.

Saper scrivere correttamente nella lingua che abbiamo imparato a parlare per prima è un impegno da prendere ben prima di inseguire altri traguardi. Di qualsiasi cosa andremo a discutere, un idioma zoppo, acciaccato e povero non porterà molto lontano le nostre idee.

Un ultimo consiglio di visione sugli errori di pronuncia più comuni