Membro del CICAP, presidente onorario dell’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, paladino (informale) del logos “con la lambda minuscola”: Piergiorgio Odifreddi visto attraverso YouTube

Di: Chiara Tomasella

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Abbiamo avuto modo di parlare, nel precedente articolo di questa rubrica, degli incontri storici ospitati dall’annuale festival ligure che si tiene a Sarzana sul finire dell’estate; all’interno della programmazione dell’evento, tuttavia, c’è spazio per conferenze di tematica diversa, seppur non troppo distante.

Di storia (della scienza, questa volta) si è occupato infatti, in più di un’occasione, il matematico e saggista Piergiorgio Odifreddi, che per le edizioni che vanno dal 2006 al 2009 ha raccontato la vita e le scoperte di quattro scienziati – Galileo, Einstein, Darwin e Newton – offrendone una panoramica non priva di humour e sagacia.

 IL SUO CANALE YOUTUBE

Con oltre 58.000 iscritti e 525 video all’attivo, il canale di Odifreddi raccoglie interventi televisivi, live streaming, presentazioni librarie, clip d’archivio e molto altro materiale, raccolto a partire dal 2010 ad oggi; le tematiche affrontate sono le più varie, ma alcune sono ricorrenti. Vediamone un paio più da vicino.

La laicità dello Stato e della divulgazione

Ex studente di seminario, il professor Odifreddi ama raccontare di aver raggiunto l’età della ragione abbandonando il cammino religioso, rimanendovi tuttavia legato, in un certo senso, per antitesi. Per confutare qualsiasi affermazione o credenza, il primo passo è conoscerla: paradossalmente, dunque, il passaggio dall’adesione al Cristianesimo alla professione di ateismo implica una riflessione più approfondita su ciò a cui si sta rinunciando per manifestare un punto di vista diverso.

Molte delle opere del matematico torinese dimostrano questo interessamento per la fede, prima tra tutte la lettera-libro inviata a Benedetto XVI (Caro Papa, ti scrivo); benché l’intento non sia quello di convincere – o convertire – lettori e interlocutori all’agnosticismo, ciò che emerge è senza dubbio la volontà di affermare la laicità dello Stato e del sapere, attraverso una presa di posizione pubblica da alcuni definita “irriverente”, da altri salutata come un’ulteriore, positiva attestazione della facoltà di libero pensiero.

I paradossi della democrazia

In una conferenza tenuta all’Università degli Studi di Napoli Federico II, Odifreddi racconta, con un esempio concreto, le potenzialità e i limiti della ragione: per parlarne, adotta un esempio politico, rifacendosi al concetto di “governo del popolo” (ovvero il significato etimologico di democrazia).

The best argument against democracy is a five-minute conversation with the average voter.

Winston Churchill

In prima istanza, nel corso della lezione si menziona l’elezione perfettamente regolare di Hitler a capo di Stato, con tutte le conseguenze che ciò ha avuto; un sistema democratico, dunque, è capacissimo di portare al potere chi potrebbe porre fine alla sussistenza del sistema stesso (come fece il Führer nel 1933).

In secondo luogo, si fa notare come, nel caso di specifici sistemi elettorali, il risultato del voto sia apparentemente incoerente: un esempio concreto di ciò è l’elezione a Presidente degli Stati Uniti di George W. Bush, il quale, nella tornata contro Al Gore, vinse per il voto dei grandi elettori ma non per il voto popolare, favorevole al rivale. In tempi più recenti, tale scenario è stato replicato dall’elezione di Donald Trump, che ha ottenuto tre milioni di voti in meno di Hillary Clinton ma una maggioranza fra i grandi elettori.

Come risolvere queste incongruenze?

Molte sono state, nel corso del tempo, le proposte per emendare i difetti del sistema di voto maggioritario; ne abbiamo già fatto cenno in una puntata precedente di questa rubrica, che v’invito a recuperare.

Anche Odifreddi cita, in un excursus, la proposta di “voto a preferenze” avanzata da Condorcet, notando che applicandola, tuttavia, i risultati delle elezioni potrebbero non essere gli stessi rispetto al sistema di voto a maggioranza semplice. Condorcet è anche enunciatore di un paradosso secondo il quale il risultato delle votazioni è dipendente dall’ordine in cui le si effettua, nonostante ciascun cittadino abbia preferenze definite e indipendenti.

Un esempio, nella pratica, può essere riscontrato nelle elezioni che hanno contrapposto Jimmy Carter e Gerald Ford. Ford fu selezionato come candidato per il partito Repubblicano, ma perse contro Carter, che a sua volta, tuttavia, uscì sconfitto dalla successiva tornata elettorale. Il candidato che lo batté fu Ronald Regan, che aveva corso alle primarie contro Ford non riuscendo però a surclassarlo. Una situazione circolare, che Kenneth Arrow dimostrò essere inevitabile nel caso in cui si debbano contemporaneamente verificare cinque condizioni, a loro volta intrinsecamente legate alla sussistenza di una democrazia.

Ad oggi, esiste una vera e propria teoria delle scelte sociali che tenta di comporre esigenze e necessità diverse per rispettare i parametri di un’elezione democratica, benché sia ancora lontano il raggiungimento di un punto fermo in proposito.

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